meteosettimo



E' una stazione poetica che da Settimo Torinese trasmettei propri bollettini quotidiani sugli aspetti della stagionein corso nella città.Emozioni ogni giorno registrate e diffuse,in direzione di chiunque può ricevere il suo segnale.I messaggi miglioriscelti a vicenda tra le stazioni in contattovengono ogni settimana poi archiviati su Meteo Diario.



Poesia Vagabonda 2013

28 e 29 SETTEMBRE 2013
BIBLIOTECA ARCHIMEDE - SALA PRIMO LEVI
SETTIMO TORINESE Piazza Campidoglio, 50 - ORE 17

ASSOCIAZIONE CULTURALE DUE FIUMI
in collaborazione con ECM, Biblioteca ARCHIMEDE
e CITTA’ di SETTIMO TORINESE

ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
info tel 3398099472
mail: manricolaz@libero.it

Settimo - traliccio "Tino Faussone"

Settimo - traliccio "Tino Faussone"
prog. arch. Adriana Zamboni

meteosettimo è:

Enrico Mario Lazzarin scrive poesia dalla 1a elementare. E’ socio fondatore dell'ass. cult . “Due Fiumi” di Torino e dintorni. E’ ideatore e organizzatore della rassegna di poesia e musica “Poesia Vagabonda” giunta alla 14a edizione, nella città dove risiede, Settimo Torinese. E’ redattore della rivista “Corrente Alternata”, . Ha pubblicato due raccolte di versi: "Non piove più" (Taurus -Torino,1999) e "Ombrelli d'aprile" (Magie di carta - Chieri, 2007). Ha vinto numerosi premi per la poesia e la narrativa.

Settimo Torinese - torre medioevale

Settimo Torinese - torre medioevale
50 anni di Settimo Città

foto del mese

foto del mese

giovedì 29 gennaio 2009

Aurora collinare


(Settimo, mercoledi 28 gennaio 2009)_371
METEO ABBIGLIAMENTO


Si osserva da una finestra…
sintonizzati sulle previsioni del tempo,
cliccando sul nome del luogo dove si vuole sapere
che tempo che farà.
E ci sorprendiamo che la nebbia, la pioggia, la neve, il vento,
l'umidità, siano rappresentate come fossero negli scaffali
di un supermercato,
con le loro etichette, i loro prezzi,
i saldi di gennaio:
danno uno sconto del 40% sulla neve,
chi si porta a casa un giaccone di neve?
Oppure un cappotto di vento Siberiano,
un maglione di nebbia Padana.
Io vorrei un cappello piccolino,
piccino ma che sia di sole, fatto con il sole quello di maggio.
Con una visiera di brezza marina
e una tasca da metterlo dentro quando va a dormire.
Si guarda fuori da una finestra ....

Chiesa di Baldissero (TO)


(Settimo, martedi 27 gennaio 2009)_370
PER ROSANNA


Lucentezza di asfalti bagnati
riflettono luce arancione-giallo opaca dei lampioni
si apre una porta
qualcuno scende le scale .
Mattina di pioggia e parole lasciate a metà come fossero
inutili cose da dover fare.
Ma il pensiero incombe a Rosanna:
che sei andata via in questo gennaio pieno di nuvole e neve
ma vuoto per sempre di te.
Non rimane che ricordare la tua vita tribolata,
il tuo sorriso
vita:
eppure a te andava bene così ,
maestra in carrozzina sei volata via
ora sei leggera come le nuvole lassù
come l'onda del mare con cui ridevi e ti bagnavi.
Ciao Rosanna!.

lunedì 26 gennaio 2009

Tra le nuvole di gennaio




(Settimo, domenica 25 gennaio 2009)_369
AD UNA PRIMA OSSERVAZIONE


Nuvole che si rincorrono nel sole
l'azzurro lattiginoso fa da fondale perfetto
semplicemente sono chiamate cirri,
nuvole di varia dimensione.


Domenica in coda alla pasticceria,
con il diabete latente:
"Sono accorsa appena in tempo per guardarmi

la 39 puntata di Terra Mia"
dice la signora grassa e assonnata
alla ragazza con il giubbotto di pelle e gli stivali neri.
"Anche mia madre non ne perde una.

A me invece piace il Grande Fratello.
Ho fatto anche le selezioni a Milano, ma non è andata bene.."
"Eh figlia, vedrai che prima o poi

con il fisico che ti ritrovi ti prenderanno, vedrai".

La signora grassa con il vestito rosa
ordina una torta senza liquore e due chili di paste fresche,
poi si fa dare un babà e lo mangia prima di pagare.
La ragazza con gli stivali neri riceve una telefonata
e dice a qualcuno che non ha voglia di andare al cinema,
che preferisce stare a casa a guardare la televisione.
La signora grassa esce con la bocca sporca di babà.
Prima di partire con l'auto si guarda nello specchietto retrovisore
e si pulisce con un fazzolettino di carta.

Sono da poco passate le 11,30, la gente esce dalle chiese,
dalle pasticcerie.
Le nuvole sono ancora lì, semplicemente si chiamano cirri,
quelle che non sono catalogabili in specie conosciute
e identificabili ad una prima osservazione.

domenica 25 gennaio 2009

Bagliori


(Settimo, sabato 24 gennaio 2009)_368
INFORTUNI DOMESTICI


Aria fredda
sono le 7,45
un caffè non è bastato, entro nel caldo bar pieno di voci vaporose.
Un caffè macchiato ben caldo.
Il cielo è uniforme sembra una lastra di piombo e alluminio
la luce si intravede venire su lentamente,
ultimo sorso del macchiato
esco.
Anche il cielo è macchiato non di latte però
i lampioni si spengono tutti contemporaneamente
cambia la luce.
Penso alla ragazza dagli occhi verdi
e l'abito blù
con il cappuccino fra i denti,
riprendo a camminare verso la scuola,

arrivo con dieci minuti di anticipo.
La suora mi saluta cordialmente ricambio
faccio le scale l'aula è al primo piano
nella borsa ho il giornale con l'inserto del sabato
che parla di libri la classifica dei più venduti
inizio la lezione.
Gli infortuni domestici
quelli dovuti alle fughe di gas.....
Guardo fuori due nuvole fuggono a est mentre la lastra di grigio
si allarga nel cielo
sopra la città.

(Settimo, venerdi 23 gennaio 2009)_367
GLI STRATI DI MEDIO LIVELLO,
CHIAMATI ANCHE NUVOLE NOIOSE

Passo il tornante in discesa scalo la marcia quarta terza ,
nella zona d'ombra è rimasta la neve ghiacciata

che non si scioglie nemmeno nelle ore più calde,
nelle ore più noiose.
Dentro l'abitacolo scorgo in fondo la pianura verso Vercelli
uniforme sembra avere un unico colore
a parte il fiume che brilla nell'imbrunire
riflettendo il tempo che sta sopra di noi.


Accendo la radio,
qualcuno canta "Tutto il resto è noia.."
poi mi squilla il portatile, mi fermo accosto
sei tu ...
e mi dici portami a Casale che oggi....
muoio dalla noia!

venerdì 23 gennaio 2009

Apertura


(Settimogiovedi 22 gennaio 2009)_366
E VIENE VOGLIA DI PARLARE ALLA LUCE


Luminosa e tersa è quest'ora
netti e scolpiti i bordi delle montagne vicine.
Viene voglia di andarci a piedi a toccare l'azzurro
viene voglia di salirci sopra alla nuvola lunga che sembra aspettare
passeggeri per una gita.
Viene voglia di lasciare i pensieri per un altro giorno in un'altra luce
in un altra mattina magari con "nuvole noiose".
Viene voglia di parlare
alla luce luminosa,
indelebile luce di questo giovedì di gennaio ...
.
Fra i rami di gennaio

Il tempo per le nuvole


(Settimo, mercoledi 21 gennaio 2009)_365
IL TEMPO PER LE NUVOLE


Poche striature bianche nel grigio
e si sono fatte le tre del pomeriggio.
Non un filo di vento che muova il fumo del camino della casa di fronte.
Tutto pare fermo immobile,
il cielo si muove sempre, anche in giornate come questa
grigia e uggiosa.
Bisogna avere il tempo per il cielo e le nuvole
i colori sapere in che direzione vanno.

"OSTINATA e CONTRARIA"
cantava Fabrizio De Andrè...
Sono dieci anni e qualche giorno che ci ha lasciato il poeta Fabrizio.
La terra poi si muove
e quando succede lascia segni profondi .
Sono arrivato a destinazione.
Chiudo l'auto sporca di fanghiglia che ha preso un colore verde-marrone
e penso al tempo per le nuvole.

martedì 20 gennaio 2009

Il laghetto ghiacciato vicino casa


(Settimo, lunedi 19 gennaio 2009)_364
GIOCHI


Giocano a nascondino
queste colline
fra la nebbia bassa e la foschia alta
poi tra una curva e l'altra il cielo striato dai colori azzurro e grigio bianco.
La nebbia tra le case,
antichi portoni di quercia e borchia forgiata a mano,
antiche soglie e angoli che hanno visto moltitudini di bimbi
nascondersi e senza respirare scappare nella sera
che profuma di fieno fresco e d'estate cominciata.
Giocando a nascondino
come oggi fanno le colline di felci e quelle di foglia e betulla,
per poi correre a perdifiato sul crinale dove la nuvola bianca
ha preso la forma del cane.

Fitti rami

(Settimo, domenica 18 gennaio 2009)_363
ORE 9, LA LUNA SOLTANTO


Girandoti sul fianco.
Tutto il velo rosa azzurrino hai scoperto
per osservare la volpe e la sua tana tra l'autostrada per Milano
e il bosco di castagni e betulle.
Mattina di domenica in pianura, le nuvole muovono piano i colori
sul palmo della città lontana più di 130 chilometri.

Quei colori saranno un altro velo da scoprire
per guardarvi negli occhi, nuvole,
che portate messaggi colorati e sfumati in tutte le lingue del mondo:
per la volpe, il cinghiale, i cani alla catena, i gatti senza notte,
le anatre volate via, le lepri addormentate , il cuculo suonatore,
lo spazzino nuotatore, il bambino a cui è sfuggito il palloncino,
l'ubriaco del sabato sera,
le stelle non cadute e quelle annegate.

La luna d'argento nei capelli neri che ti ho baciato.
La luna d'oro sulle labbra che ti ho accarezzato.
La luna soltanto…
per l'amore,
l'amore che mi hai regalato.

domenica 18 gennaio 2009

Rami azzurri


(Settimo, sabato 17 gennaio 2009)_362
POLVERE


Vi è una polvere che non è polvere,
quella sottile sottile quando la mattina è appena cominciata,
il gelo notturno l'ha fissata ad un ramo di betulla,
aspetta la betulla la nuvola che è indecisa sulla strada da percorrere.
Allora si leva lentamente la polvere:
parole al vento
morti e guerre
bambini spaventati
bambini mutilati
senza bocche
senza dita.


Vento di parole
giornali e radio
fermacarte e pile
surgelati e satelliti
farmacie chiuse
ospedali distrutti
senza angoli dove scappare!

Teleinterviste di gente nervosa a 10000 euro al mese
e parlano di bambini morti
di orrore e orrore
assurdità di quella parte e anche di quell'altra
e continuano a uccidere innocenti
facendo finta di essere indignati.
Che la vergogna sia gelo alle parole inutili.
Che arrivi un treno senza avvisare che alla prossima stazione
si scende tutti
e si camminerà nella neve in silenzio,
in silenzio per favore...
Per favore in silenzio URLANDOO!!!

sabato 17 gennaio 2009

Tramonto in linea


(Settimo, giovedi 15 gennaio 2009)_361
DENTRO IL BAR


Mi guarda.
Dopo un piatto di spaghetti alla carbonara,
si asciuga le labbra e pulisce i bordi
e mi dice:
"Ho fatto per 42 anni il taxista
conosco uomini e donne
giovani e in là con gli anni
ho portato vescovi ad appuntamenti con amanti fuori le mura,
nelle colline ombrose e fresche d'estate.
Adesso prendo un treno poi torno la sera
e quando viene primavera, in riviera.
Mi piace dormire vicino al mare
e faccio il pensionato.
Mi piace farmi portare da qualche parte
in qualche posto che non conosco trovo sempre
un panorama da rimanerci un po’.
A guardare una strada da indovinare ,
una curva da immaginare
una salita da fare
una nuvola da fermare".
Sospira guardando nei vetri appannati:
"Conoscevo la città
come un cucchiaino la tazzina del caffè la mattina.
Altro che navigatori satellitari
tutto qua nella testa eh !...".

Salutandomi dice domani nevica
e se ne va parlando con il suo bastone dalla testa equina.

venerdì 16 gennaio 2009

mercoledì 14 gennaio 2009


(Settimo, martedi 13 gennaio 2009)_360
PAESAGGIO COLLINARE

Questa luna che tra la neve e il ghiaccio s'infila nel sole
come una goccia di mattina,
insegue i nostri giorni settimanane minuti
come fa il paesaggio collinare, fermo gelato immobile.
L'inverno guarda arrivare la notte che abbraccia
poi si cammina tra una curva e i castagni
ci si ferma ad ascoltare la collina e dopo,
non resta che immaginare il mare
non resta che guardare la luna tramontata
la mattina sfumata,
in un gesto che non riconosci più.

domenica 11 gennaio 2009

Il caso di Meteo-Diario

"Elementare caro Watson.." - disse Holmes -
"Pensaci un momento... Chi se non Lazzarin & Scheri,
potevano avere la brillante idea di avviare questo blog di poesia ?"
...

Meteoropatica


(Settimo, sabato 10 gennaio 2009)_359
METEOROPATICA

Il cielo muta a seconda dell'angolo da cui si osserva:
azzurro scuro poi grigio chiaro.
Il sole ha raggiunto il massimo della luce
e ci regala riflessi nevosi dai tetti.
Per te che sei meteoropatica,
quando una giornata è come oggi,
l'umore è ottimo:
stiri anche le lenzuola, quelle che si potrebbe fare a meno
perchè si tirano per gli angoli elasticizzati.
Anche il cielo oggi ha degli angoli che basta tirare,
il sole stira per bene la pianura con i suoi ricami bianchi,
la nebbia è sparita
e tu mi chiedi, ti va un tè verde?

Domani persiste l'alta pressione a Nord Ovest.

sabato 10 gennaio 2009

Settimo sotto la neve




(Settimo, venerdi 9 gennaio 2009)_358
ALLA MIA ETA'.....

L'uomo curvo spala la neve,
sta sorgendo il sole:
bello rosso e tondo, anche il sole sembra voler aiutare l'uomo
che fatica a togliere la neve gelata della notte
e si lamenta ad alta voce:
per il tempo, l'inverno, il mal di schiena.
Il ragazzo con lo zaino pieno di libri saluta
e gli dice di aspettare a spalare quando il sole è alto,
tutto sarà più facile e la neve morbida.
L'uomo con il mal di schiena
dice che non ha tempo di aspettare,
alla sua età...non si aspetta più nulla.
Il ragazzo con lo zaino si mette le cuffiette dell’mp3,
cammina verso la fermata del bus, pare danzare.
Paola la barista lo guarda dai vetri.

La strada per il laghetto


(Settimo, giovedi 8 gennaio 2009)_357
LA TREGUA
(4 passeri,una gazza e il pane sul davanzale)

La neve è diventata pioggia,
promessa mancata di un risveglio tutto bianco.
Volano radenti piccoli passeri in cerca di cibo,
sbriciolo del pane sul davanzale,
il cielo è tutto grigio ma la tregua continua.
Sono quattro piccoli passerotti sul davanzale
a mangiare le briciole del pane,
arriva una gazza forse ladra forse ha solo fame
e li caccia via e rimane solo lei a beccare.
Ma prima di volare via i passeri hanno riempito il becco.
La tregua bruscamente si interrompe,
ricomincia a venire giù nevischio gelato
la gazza vola via si infila sotto il cornicione,
chiudo la finestra,
resto in ascolto.

mercoledì 7 gennaio 2009

Settimo sotto la neve

...



librai nella neve...

...

(Settimo, mercoledi 7 gennaio 2009)_356
SETTIMO SOTTO LA NEVE


Cammino piano incontro passanti imbacuccati
la neve crea nuova umanità,
voglia di condividere il cambiamento che ci ha portato la neve.
Tutti salutano e commentano:
"Non hanno buttato il sale"
"Ma non sono passati a pulire i marciapiedi!"
"E’ bello, però adesso può bastare"
"Devo andare a Torino, passerà il pulman?"
"Che gioia la neve per i bambini…"
"Faccia attenzione a non cadere".


E’ come essere in montagna
quando si incrocia qualcuno si scambiano parole,
nella normalità non si aprirebbe bocca..

"Ma il Comune dovrebbe far spalare i marciapiedi
con tutti i marocchini in giro..."
"Era 15 anni che non vedevo una neve così "
"Anche domani le previsioni dicono neve fino al pomeriggio"
"Bisogna essere organizzati .."
"Altro che effetto serra e tutte quelle balle li..."
"Mi piace ma non siamo abituati
e poi io pulisco il mio pezzo di marciapiede,
dovrebbero farlo tutti e invece aspettano gli spalatori
che non si vedono.."
"Che luce nuova, hai visto è tutto così bianco,
anche gli odori i rumori cambiano .."
"Nessuno che spala, una volta invece tutti avevano
una pala per la neve.."
"Durerà ancora tanto?"
"Preferisco camminare sulla strada, è più pulita"
"Ricordo la neve del 1943, c'era la guerra e quasi un metro di neve
e i duroni ai piedi che non ti facevano camminare..!"
Sono tornato a casa dopo un lungo giro a piedi
scattando foto e parlando con le persone che incrociavo.
Gli scarponi hanno tenuto, non ho i piedi bagnati,
fuori continua a nevicare.

Settimo sotto la neve

...
Valerio Pagliero e Enrico Lazzarin



...

Caduto


(Settimo, martedi 6 gennaio 2009)_355
PER I BAMBINI DI GAZA CHE NON HANNO MAI VISTO LA NEVE

Sento l'odore della neve che è caduta questa notte,
accendo la radio, il notiziario delle 7,30 informa:
a Gaza combattimenti casa per casa, altri nove bambini uccisi.
Con il terrore negli occhi
l'urlo non uscito
la lingua non parlata

Mentre nelle camere degli alberghi 5 stelle
qualche diplomatico ordina caviale e champagne
e prenota una serata in buona compagnia

Il ministro degli esteri Israeliano:
non ci possiamo fermare fino a quando l'operazione "piombo fuso"
non avrà raggiunto tutti gli obiettivi

Guardo fuori la neve e penso ai bimbi uccisi:
effetti collaterali li chiamano così i civili uccisi in guerra.
I loro occhi non hanno mai visto la neve
e non sanno che oggi è il giorno della befana,
sono solo effetti collaterali,
come una produzione industriale.
Chi collauda il vostro odio?
Chi verrà a spiegarci che non c'era altra via
se non la guerra,
chi verrà a spiegare alle madri ....
al vecchio novantenne che non ha più casa nè figli nè nipoti,
alla ragazza a cui hanno ucciso l'amore ,
alla maestra senza più scuola,
al fornaio senza grano,
alle sorelle senza più un fratello,
a una terra senza terra,
a un nome senza memoria,
agli occhi bambini senza neve.
chi collauda il vostro ODIO?

lunedì 5 gennaio 2009

METEODIARIO ANNO PRIMO
di Enrico Mario Lazzarin e Gianriccardo Scheri

"MeteoDiario" è una iniziativa, che nata inizialmente come scambio giornaliero di e-mail con testi ispirati alle condizioni meteo nelle rispettivecittà, all'inizio dell'inverno tra il 2007 e il 2008, ha trovato nella formadel blog in rete un mezzo per raccogliere e presentare i testi scelti ogni settimana dagli autori.
...
Non è nato come progetto preordinato di "vetrina letteraria", ma piuttosto come un casuale gioco a due, che si è dato via via delle regole di base e una meta iniziale da raggiungere: l'inizio della primavera 2008. Una specie di "corsa a tappe" fra avversità e bellezze dell'inverno sul mare e in collina, che una volta raggiunto il primo traguardo stagionale, sta continuando con una cadenza di pubblicazione più diluita ma secondo lo spunto iniziale: uno scambio di emozioni messo in comune con i lettori in rete.
...
La prolungata produzione e lo scambio di testi, ha favorito anche una lenta ma percepibile trasformazione personale degli autori: nelle abitudini di scrittura, nei temi trattati, nelle immagini poetiche che il mutare delle condizioni atmosferiche ha suscitato in entrambi.
L'osservazione del cielo si trasforma così in riflessione sulle vicende di terra, in cui lo sguardo indaga l'ambiente urbano e le condizioni di vita circostanti, le nuvole descritte rimandano agli abitanti che sorvolano.
...
Lo sviluppo tecnico degli ultimi anni, ha reso più facile l'utilizzo degli strumenti di comunicazione telematica, fornendo ad una sempre più vasta platea di utenti la possibilità di accedere in modo creativo alla rete: nello stesso momento, in tutto il mondo, milioni di utenti "navigano" e si possono scambiare messaggi sotto forma scritta, sonora e visiva.
...
Nel nostro caso, abbiamo utilizzato uno degli strumenti più diffusi per la creazione di un "diario di bordo" o blog, che alimentato con testi e foto, da 1 anno "trasmette e riceve".La rete così può essere anche intesa come territorio di poesia, in cui senza corpo visibile d'inchiostro su carta, proseguono ad esistere le parole che abbiamo immesso e che rimangono per sempre disponibili ad ogni potenziale lettore e al suo intervento critico.
...
Grazie per l'attenzione.
Gianriccardo Scheri / Enrico Mario Lazzarin
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Tanti nomi per la neve

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(Settimo, domenica 4 gennaio 2009)_354
TANTI NOMI PER LA NEVE

Sono andato a camminare
fin dove finiscono le case,
ma le case qua non finiscono mai,

ne costruiscono sempre di nuove,
magari poi per lasciarle vuote per anni.
Mi piace osservare la neve,
la poca rimasta sul margine di questa strada sterrata

dove sono passati due cani randagi che seguivano un odore.
Penso a Rigoni Stern in una intervista di Marco Paolini
mentre camminavano in montagna.

...
...
Paolini:
Perchè avete tanti nomi per la neve?
Rigoni Stern:
Certo, ogni stagione, ogni neve ha il suo nome.
Quella che abbiamo, questa, è la Brùskalan, c

he è nel pieno dell'inverno,
poi, quando ci avviciniamo verso la primavera,

abbiamo la neve del cuculo,
la neve della quaglia, la neve dell'allodola, la kukneea,

poi abbiamo anche la neve della vacca appunto la Kuksneea.
In primavera, quando il sole durante il giorno scioglie

a crosta sopra e camminando non sprofondi quello è Haarnust.
Haarnust in longobardo mi dicono vuol dire corazza.
E’ la neve con la corazza, non sprofondi e cammini

e puoi andare dappertutto
e quando è alta, poi riesci a camminare a livello degli alberi

non molto alti e ti sembra di poter dire, quando non c'è più,
ho camminato a quella altezza, era come essere sospesi nell'aria.
Paolini:
Su una nuvola?
Rigoni Stern:
Si, su una nuvola.

Brano dell’intervista tratta da
RITRATTI Marco Rigoni Stern dialoghi
edizioni FANDANGO LIBRI 2006
...

...

sabato 3 gennaio 2009

Neve leggera fra i rami


(Settimo, sabato 3 gennaio 2009)_353
NON NEVE

Una pioggia gelata mi ha accolto
appena sono uscito di casa
per andare alla stazione:
arrivi con il regionale delle 7,10 da Milano Centrale.

I campi bianchi il laghetto gelato
e penso alle carpe ai pesci sotto il ghiaccio
a noi sotto questo cielo d'Italia.
Uomini arancioni fanno segnali con bandiere rosse
è per la deviazione, da lì non si passa,
franata è la collina .
E tu sorridi nella mattina appena cominciata
con le guance rosse i guanti colorati
e mi chiedi delle mie piante,
viene giù una pioggia gelata.
Una pioggia,
NON NEVE,
SOLO UNA PIOGGIA GELATA
NON NEVE.

Confini


(Settimo, venerdi 2 gennaio 2009)_352
PERCORSI

Questa è una giornata di nebbia,
dice la venditrice porta a porta di lenzuola.
"Si, nebbia nel tuo cervello…"
- risponde il capo area -
"Che ti succede Silvia, sono tre settimane

che non fai nemmeno una federa!"
"Beh sai Luca le feste ..."
"Nebbia o non nebbia datti da fare,

hai capito che sei sotto di 4000 euro ?".

Silvia esce con il campionario
la nebbia l'avvolge e dopo pochi passi non la si vede più.
"’Sta stronza" dice Luca,
osservandola salire sulla Punto bianca,
a Irene l'altra capo area che gli sta di fronte,

masticando una gomma.

Sulla statale frecciano i Tir che entrano in autostrada
sicuri anche con la nebbia di trovare il loro percorso.
Silvia ha smarrito il suo, di grande venditrice porta a porta.
Dopo essere stata la migliore per ben dieci mesi consecutivi,
ha avuto un calo sempre più netto

da quando le hanno diagnosticato un cancro al seno sinistro.

Silvia guarda il cielo e non vede nulla, solo nebbia
poi si tocca la mammella sinistra,
sorride, mette in moto la Punto,

accende il navigatore satellitare,
lo imposta e parte veloce
sparendo nella nebbia della tangenziale nord.

giovedì 1 gennaio 2009

Pupazzi sui vetri. Oltre, la nevicata.


(Settimo, mercoledi 31 dicembre 2008)_351
PREVISIONI DEL TEMPO

Era tornato dopo 5 anni ad Alba
dove aveva svolto la professione di autista d'autobus
sulla tratta Alba –Torino per 37 anni.
Ora Roberto era un pensionato da quasi sei anni,
era andato a vivere in un paesino della Puglia
da dove proveniva la sua famiglia
emigrata negli anni sessanta a Torino.

Alba non aveva subito cambiamenti che riconosci

alla prima occhiata.
Ma qualcosa era cambiato,
vi erano più negozi che si dedicavano
alla enogastronomia e ai prodotti tipici delle Langhe.
Roberto era venuto per far visita a Paola,
la barista che con il caffè
gli dava anche le previsioni meteo per due tre giorni
e ci azzeccava sempre e negli anni settanta capitava
che anche il famoso Colonello Bernacca ne sbagliasse qualcuna.
Ma Paola no!!
Mai. Se prevedeva neve, nevicava,
se vi diceva che la nebbia persisteva per più di tre giorni,
statene certi che era proprio così.

Entrò nel bar di Paola ma non la vide.
Al bancone c’era una giovane biondina che gli disse "Buongiorno".
Roberto le chiese un caffè

che fu portato al tavolino dove si era seduto.
Fuori la gente passava con passi svelti,
tutti pareva avessero una meta precisa da raggiungere
il più presto possibile.
Dopo aver bevuto con molta lentezza il caffè,
Roberto si alzò e in quel momento entrò Paola,
con il suo lungo collo alla Modigliani,
che lo abbracciò calorosamente,
poi i due si guardarono a lungo senza parlare.

Paola sfiorandogli il viso: "Che bella sorpresa…”.
“Sai Paola, sono venuto dalla Puglia per farmi dire
che tempo ci sarà oggi, che è l'ultimo di quest'anno bisestile”.
Paola si sedette, si tastò il suo lungo collo e sospirò:
"Mi fa un po’ male qui nel mezzo a destra..”
poi fece la previsione:
"Nebbia per due giorni e poi nevischio il terzo".
Roberto la guardava e sorrideva,
era contento di vederla, di sapere che stava bene.
Paola raccontò che la figlia si era sposata a Londra
e aveva intrapreso un attività di import-export.
Lei aveva assunto Irina, una giovane russa molto sveglia
e il locale era sempre affollato.
Roberto le disse
che avrebbe preso il treno a Porta Nuova alle 22,30.
Erano solo le 11 della mattina, avevano tempo.