Settimo - traliccio "Tino Faussone"
meteosettimo è:
- meteosettimo
- Enrico Mario Lazzarin scrive poesia dalla 1a elementare. E’ socio fondatore dell'ass. cult . “Due Fiumi” di Torino e dintorni. E’ ideatore e organizzatore della rassegna di poesia e musica “Poesia Vagabonda” giunta alla 14a edizione, nella città dove risiede, Settimo Torinese. E’ redattore della rivista “Corrente Alternata”, . Ha pubblicato due raccolte di versi: "Non piove più" (Taurus -Torino,1999) e "Ombrelli d'aprile" (Magie di carta - Chieri, 2007). Ha vinto numerosi premi per la poesia e la narrativa.
Settimo Torinese - torre medioevale
foto del mese
martedì 30 marzo 2010
(Settimo, domenica 28 marzo 2010)_646
I FIORI DEI CILIEGI E I POETI
Solo per pochi giorni splendono i fiori dei ciliegi
e per poche ore al giorno vi è la luce giusta per guardarli.
I pittori usano memoria mischiata alla fantasia
alcuni fanno prima le foto
poi dipingono in studi polverosi.
Chi scrive
usa le parole come fossero fotogrammi
a volte prese in prestito
lasciate su una finestra aperta nella mattina.
Per i poeti a volte non basta avere la luce migliore
la parola giusta
spesso vorrebbero essere analfabeti
o ciechi.
.
I FIORI DEI CILIEGI E I POETI
Solo per pochi giorni splendono i fiori dei ciliegi
e per poche ore al giorno vi è la luce giusta per guardarli.
I pittori usano memoria mischiata alla fantasia
alcuni fanno prima le foto
poi dipingono in studi polverosi.
Chi scrive
usa le parole come fossero fotogrammi
a volte prese in prestito
lasciate su una finestra aperta nella mattina.
Per i poeti a volte non basta avere la luce migliore
la parola giusta
spesso vorrebbero essere analfabeti
o ciechi.
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domenica 28 marzo 2010
(Settimo, sabato 27 marzo 2010)_645
PARTITA A CARTE
La collina cambia colore
cambia umore
ha una schiena da camaleonte
e la notte un cinghiale per padrone.
Gioca la carta giusta
dice la coccinella al rosa del Monviso.
Ma la partita è ormai persa;
se la ride il nuvolone nero che ha la forma di una testa d'aglio
mentre conta i punti
e inizia a piovere!
.
PARTITA A CARTE
La collina cambia colore
cambia umore
ha una schiena da camaleonte
e la notte un cinghiale per padrone.
Gioca la carta giusta
dice la coccinella al rosa del Monviso.
Ma la partita è ormai persa;
se la ride il nuvolone nero che ha la forma di una testa d'aglio
mentre conta i punti
e inizia a piovere!
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(Settimo, venerdi 26 marzo 2010)_644
IL VERDE DEI PRATI
Si mischiano piano i mille colori della primavera
si mischiano al grigio della mattina.
La pioggia fine intermittente
impertinente
irriverente.
Ma le sfumature dei boccioli sono milioni
e allargandosi sul grigio
lo trasformano
in giallo e viola
che così l'airone vola.
Nel pomeriggio tutto il verde dei prati ha atteso
il momento propizio
e si è preso il colore
riflettendosi nel cielo.
Convincendo le ultime nuvole ad andare via.
.
IL VERDE DEI PRATI
Si mischiano piano i mille colori della primavera
si mischiano al grigio della mattina.
La pioggia fine intermittente
impertinente
irriverente.
Ma le sfumature dei boccioli sono milioni
e allargandosi sul grigio
lo trasformano
in giallo e viola
che così l'airone vola.
Nel pomeriggio tutto il verde dei prati ha atteso
il momento propizio
e si è preso il colore
riflettendosi nel cielo.
Convincendo le ultime nuvole ad andare via.
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venerdì 26 marzo 2010
(Settimo, giovedi 25 marzo 2010)_643
UN PAESE DIVERSO
La pioggia fine di notte,
fitta la mattina.
"Il vostro è un paese diverso...."
mi dice sorridendo la ragazza moldava,
capelli e occhi neri.
"Quando sono arrivata in Italia,
la mattina al mercato ho sentito una donna
sulla cinquantina chiamare: Amore! Amore!"
Pensavo al marito o al suo nipotino
invece stava chiamando il suo cagnolino
un barboncino bianco con un fiocco rosa
allora ho capito subito che l'Italia
è un paese molto diverso dal mio..!"
La ragazza ride poi mi dice:
"Anche la neve qui a Torino quando scende non si ferma.
Io vorrei che nevicasse sempre, mi piace tanto la neve
mi piace l'odore che ha su nei boschi di abeti,
su a casa..."
Adesso è primavera è piove
anche le primule ai bordi della strada sterrata
lasciano colore alla pioggia
leggera che cade lentamente.
La ragazza guarda fuori dal finestrino
il paesaggio sotto la pioggia
e regala alla pioggia un po’ della sua nostalgia.
Il silenzio lava via la tristezza,
la tristezza-bellezza!
.
UN PAESE DIVERSO
La pioggia fine di notte,
fitta la mattina.
"Il vostro è un paese diverso...."
mi dice sorridendo la ragazza moldava,
capelli e occhi neri.
"Quando sono arrivata in Italia,
la mattina al mercato ho sentito una donna
sulla cinquantina chiamare: Amore! Amore!"
Pensavo al marito o al suo nipotino
invece stava chiamando il suo cagnolino
un barboncino bianco con un fiocco rosa
allora ho capito subito che l'Italia
è un paese molto diverso dal mio..!"
La ragazza ride poi mi dice:
"Anche la neve qui a Torino quando scende non si ferma.
Io vorrei che nevicasse sempre, mi piace tanto la neve
mi piace l'odore che ha su nei boschi di abeti,
su a casa..."
Adesso è primavera è piove
anche le primule ai bordi della strada sterrata
lasciano colore alla pioggia
leggera che cade lentamente.
La ragazza guarda fuori dal finestrino
il paesaggio sotto la pioggia
e regala alla pioggia un po’ della sua nostalgia.
Il silenzio lava via la tristezza,
la tristezza-bellezza!
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mercoledì 24 marzo 2010
MeteoDiario 7 a Pino Torinese
METEODIARIO A PINO TORINESE
Enrico Mario Lazzarin e Gianriccardo Scheri
con l'arrivo della primavera
hanno presentato i loro blogs meteo-poetici
scritti durante l'inverno.
alla VIALE ART GALLERY
di Susanna Viale
Via Martini 5a
PINO TORINESE (TO)
DOMENICA 21 marzo 2010
con il patrocinio del comune di Pino Torinese
info: 339.2784844
info@vialesusanna.com
con la collaborazione di
Assoc. "ALMA STAR "
Assoc. Cult. "DUE FIUMI"
.
lunedì 22 marzo 2010
(Settimo, domenica 21 marzo 2010)_642
LA DOMENICA PRIMAVERA
La primavera si confonde
in questa domenica grigia
le formiche risvegliate sotto il sasso antico
ascoltano il tempo e sanno quando uscire dalle loro gallerie
senza bisogno di calendari.
Una nebbia composta e compatta non mi fa vedere le Alpi
immagino le marmotte contente nelle tane
che si scambiano germogli di genziane
e fischiano appena fuori al cielo grigio
e fischiano all'inverno che spavaldo non vuole saperne di andare via.
Ma oggi è il primo giorno di Primavera
malgrado il mio forte raffreddore
la primavera si diffonde.
.
LA DOMENICA PRIMAVERA
La primavera si confonde
in questa domenica grigia
le formiche risvegliate sotto il sasso antico
ascoltano il tempo e sanno quando uscire dalle loro gallerie
senza bisogno di calendari.
Una nebbia composta e compatta non mi fa vedere le Alpi
immagino le marmotte contente nelle tane
che si scambiano germogli di genziane
e fischiano appena fuori al cielo grigio
e fischiano all'inverno che spavaldo non vuole saperne di andare via.
Ma oggi è il primo giorno di Primavera
malgrado il mio forte raffreddore
la primavera si diffonde.
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sabato 20 marzo 2010
(Settimo, venerdi 19 marzo 2010)_641
ABITUDINI
Il fiume riflette il grigio delle nuove
nuvole;
arrivate alle due del pomeriggio
proprio quando esco dal lavoro
e guardo il grigio confondersi con altri grigi.
Tra due giorni è il primo giorno di Primavera
ripensamenti della stagione che va a morire
che va a finire
tra le pieghe dei giornali buttati
dei giorni passati
di un candore inaspettato
di una carezza non data
di una porta aperta
ove entra un raggio di sole
e l'aria si pulisce
nella sera
tra gesti inascoltati,
abitudini abituate!
.
ABITUDINI
Il fiume riflette il grigio delle nuove
nuvole;
arrivate alle due del pomeriggio
proprio quando esco dal lavoro
e guardo il grigio confondersi con altri grigi.
Tra due giorni è il primo giorno di Primavera
ripensamenti della stagione che va a morire
che va a finire
tra le pieghe dei giornali buttati
dei giorni passati
di un candore inaspettato
di una carezza non data
di una porta aperta
ove entra un raggio di sole
e l'aria si pulisce
nella sera
tra gesti inascoltati,
abitudini abituate!
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mercoledì 17 marzo 2010
(Settimo, mercoledi 17 marzo 2010)_640
POCHE NUVOLE
Nel pomeriggio
ho guardato fuori
nel cielo sereno velato solo un po’
ti ho pensato
tu e i tuoi piccoli piedi, infaticabili
chiusi in scarpe colorate
e gli occhi aperti a quello che non vedi.
Tutti quei libri letti
tutte le parole che ci siamo detti.
E la tua voglia di cambiare
questa città
le tue lettere puntuali
e le sere di Marzo che non parlavi.
Ricordo la tua pelle;
nel cielo azzurro di polveri che
volano via
poche le nuvole
su terra bagnata dal mare.
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POCHE NUVOLE
Nel pomeriggio
ho guardato fuori
nel cielo sereno velato solo un po’
ti ho pensato
tu e i tuoi piccoli piedi, infaticabili
chiusi in scarpe colorate
e gli occhi aperti a quello che non vedi.
Tutti quei libri letti
tutte le parole che ci siamo detti.
E la tua voglia di cambiare
questa città
le tue lettere puntuali
e le sere di Marzo che non parlavi.
Ricordo la tua pelle;
nel cielo azzurro di polveri che
volano via
poche le nuvole
su terra bagnata dal mare.
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martedì 16 marzo 2010
(Settimo, domenica 14 marzo 2010)_638
PARTIRA' L'INVERNO
Brina sui tetti
e sul capannone
della fabbrica dismessa.
Brina sui binari della stazione
Partirà quest'inverno:
ha le valigie già pronte
da tempo
piene di neve
di nuvole e vento della steppa siberiana
notti e lune gelate
angoli di pensieri
cartoni
dei barboni
che non sono più dentro le stazioni.
Partirà:
e senza rimpianti
o pianti
lo saluteremo
mettendogli al collo una sciarpa di fiume
lo lasceremo andare.
.
PARTIRA' L'INVERNO
Brina sui tetti
e sul capannone
della fabbrica dismessa.
Brina sui binari della stazione
Partirà quest'inverno:
ha le valigie già pronte
da tempo
piene di neve
di nuvole e vento della steppa siberiana
notti e lune gelate
angoli di pensieri
cartoni
dei barboni
che non sono più dentro le stazioni.
Partirà:
e senza rimpianti
o pianti
lo saluteremo
mettendogli al collo una sciarpa di fiume
lo lasceremo andare.
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sabato 13 marzo 2010
(Settimo, venerdi 12 marzo 2010)_637
PROFUMI, COLORI, NUVOLE
Il verde scuro dei prati liberati
colora la mattina
la neve sciolta evapora via.
Quasi mezzogiorno
e scendo le scale di una casa
in mezzo la campagna.
Scendo lentamente
avvolto dai profumi
che giungono dalla cucina,
oggi baccalà alla vicentina.
Fuori osservo una nuvola
ha la forma di una pinna di merluzzo
e veloce
mi fa un marameo
e vola via!
.
PROFUMI, COLORI, NUVOLE
Il verde scuro dei prati liberati
colora la mattina
la neve sciolta evapora via.
Quasi mezzogiorno
e scendo le scale di una casa
in mezzo la campagna.
Scendo lentamente
avvolto dai profumi
che giungono dalla cucina,
oggi baccalà alla vicentina.
Fuori osservo una nuvola
ha la forma di una pinna di merluzzo
e veloce
mi fa un marameo
e vola via!
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(Settimo, giovedi 11 marzo 2010)_636
ARRIVO E PIANO PARCHEGGIO
Tutto è cristallino
la luce incerta tra nuvole sfumate
da sole pigro.
E passo tra i castagni e le betulle
coperti dalla neve
nel gelo della mattina
è tutto così meravigliosamente perfetto.
Vi sono poche mattine così in equlibrio
tra gli occhi e la strada
tra i pensieri e quello che vedi.
Arrivo al lavoro e piano parcheggio.
.
ARRIVO E PIANO PARCHEGGIO
Tutto è cristallino
la luce incerta tra nuvole sfumate
da sole pigro.
E passo tra i castagni e le betulle
coperti dalla neve
nel gelo della mattina
è tutto così meravigliosamente perfetto.
Vi sono poche mattine così in equlibrio
tra gli occhi e la strada
tra i pensieri e quello che vedi.
Arrivo al lavoro e piano parcheggio.
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(Settimo, mercoledi 10 marzo 2010)_635
COLORI
Come un salto mal riuscito,
la luce nuova ha passato il fosso e il fiume
inciampando in un osso
lasciato abbandonato da cani solitari
e nuvole nascoste.
Scende neve
coltre bianca
più sfuggente.
Dopo alle quattro del pomeriggio
è diventata pioggia.
I nuovi riflessi
accendono colori sfumati in azzurrino
in capelli
ormai da tempo bianchi
in occhi stanchi.
.
COLORI
Come un salto mal riuscito,
la luce nuova ha passato il fosso e il fiume
inciampando in un osso
lasciato abbandonato da cani solitari
e nuvole nascoste.
Scende neve
coltre bianca
più sfuggente.
Dopo alle quattro del pomeriggio
è diventata pioggia.
I nuovi riflessi
accendono colori sfumati in azzurrino
in capelli
ormai da tempo bianchi
in occhi stanchi.
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martedì 9 marzo 2010
(Settimo, lunedi 8 marzo 2010)_634
TROPPO PRESTO
Adesso pare facile
pare niente.
Distrattamente
si soffermano sguardi,
rivolti alla neve rimasta
in angoli ombrosi.
Ma ieri al culmine della nevicata mattutina
con il vento freddo
come carta vetrata sulla faccia.
Ieri bastava essere vicino al focolare
anche un termosifone
una stufa a legna accesa
potevano bastare
per sentirsi al caldo
per stare come una marmotta al sicuro
nella sua tana invernale.
Ma la nuova luce
e il sole di questo lunedì pomeriggio
ci hanno fatto dimenticare presto
troppo presto scordare
le nostre tane!
.
TROPPO PRESTO
Adesso pare facile
pare niente.
Distrattamente
si soffermano sguardi,
rivolti alla neve rimasta
in angoli ombrosi.
Ma ieri al culmine della nevicata mattutina
con il vento freddo
come carta vetrata sulla faccia.
Ieri bastava essere vicino al focolare
anche un termosifone
una stufa a legna accesa
potevano bastare
per sentirsi al caldo
per stare come una marmotta al sicuro
nella sua tana invernale.
Ma la nuova luce
e il sole di questo lunedì pomeriggio
ci hanno fatto dimenticare presto
troppo presto scordare
le nostre tane!
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(Settimo, domenica 7 marzo 2010)_633
LA GEMMA DEL TIGLIO
Certo che la gemma del tiglio
e nemmeno il mio coniglio,
si aspettavano la neve.
Di questa prima domenica di Marzo.
Avevano toccato la nuova luce e frettolosamente gioito
per il tepore di poche ore.
Le previsioni sono precise mi dice l'edicolante della periferia
oggi non sbagliano mai.
Fiocchi di neve
sorpresi gli occhi
sulle scale di casa.
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LA GEMMA DEL TIGLIO
Certo che la gemma del tiglio
e nemmeno il mio coniglio,
si aspettavano la neve.
Di questa prima domenica di Marzo.
Avevano toccato la nuova luce e frettolosamente gioito
per il tepore di poche ore.
Le previsioni sono precise mi dice l'edicolante della periferia
oggi non sbagliano mai.
Fiocchi di neve
sorpresi gli occhi
sulle scale di casa.
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(Settimo, sabato 6 marzo 2010)_632
LA POSTINA, LA CATALOGNA, I CARCIOFI, LE NAVI LASSÙ NEL BALTICO
L'uomo anziano di nome Geronimo ex tranviere in pensione
si alza presto alle sette è pronto per uscire.
Comprato il giornale legge che tutte le navi al largo della costa svedese sono state liberate dalla morsa del ghiaccio che le teneva prigioniere.
Cammina per tre chilometri
entra al supermercato aperto da pochi minuti
riempie la sua sporta al Discount.
Si ferma al bar sotto casa prende un caffè senza zucchero
poi esce scruta il cielo.
Rientrato a casa verso le nove e trenta
pulisce i carciofi e la catalogna
le verdure fanno bene
lo diceva sempre la sua Marta
ma a lei non sono servite.
Si accende una nazionale passandosi una mano nei capelli sussurra:
"Tutte le navi liberate lassù nel Mar Baltico..."
Qualcuno suona al citofono una voce di donna dice "Posta"
e lui "Lo sa che hanno liberato tutte le navi dal ghiaccio lassù nel Baltico..?"
la donna dice "Non ho capito chi hanno liberato...ma mi apra, per favore!".
.
LA POSTINA, LA CATALOGNA, I CARCIOFI, LE NAVI LASSÙ NEL BALTICO
L'uomo anziano di nome Geronimo ex tranviere in pensione
si alza presto alle sette è pronto per uscire.
Comprato il giornale legge che tutte le navi al largo della costa svedese sono state liberate dalla morsa del ghiaccio che le teneva prigioniere.
Cammina per tre chilometri
entra al supermercato aperto da pochi minuti
riempie la sua sporta al Discount.
Si ferma al bar sotto casa prende un caffè senza zucchero
poi esce scruta il cielo.
Rientrato a casa verso le nove e trenta
pulisce i carciofi e la catalogna
le verdure fanno bene
lo diceva sempre la sua Marta
ma a lei non sono servite.
Si accende una nazionale passandosi una mano nei capelli sussurra:
"Tutte le navi liberate lassù nel Mar Baltico..."
Qualcuno suona al citofono una voce di donna dice "Posta"
e lui "Lo sa che hanno liberato tutte le navi dal ghiaccio lassù nel Baltico..?"
la donna dice "Non ho capito chi hanno liberato...ma mi apra, per favore!".
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venerdì 5 marzo 2010
(Settimo, venerdi 5 marzo 2010)_631
IL MINESTRONE:
LE NAVI BLOCCATE LASSU’ NEL MAR BALTICO
Tutto cambia
sussurra l'uomo anziano
con in mano borse della spesa
verdure fresche comprate al mercato del venerdì.
Anche questa giornata così mutevole vento e pioggia poi sole e aria fredda,
aria dalla Siberia.
Celeste e grigio si mischiano
come verdure nel minestrone.
L'uomo anziano
guarda fuori
poi torna ai fornelli scoperchia la pentola
va tutto bene
tutto bene...è tutto a posto
si dice guardando le verdure che salgono e scendono
per il bollore.
Il radiogiornale delle 19 informa che cinquanta navi sono bloccate nel mar Baltico dal ghiaccio.
L'uomo pensa che a quei marinai, il minestrone...
gli farebbe piacere
guarda l'orologio assaggia una patata,
si passa una mano nei capelli e sussurra
"Lassù nel Mar Baltico..."
e chiude il gas.
.
IL MINESTRONE:
LE NAVI BLOCCATE LASSU’ NEL MAR BALTICO
Tutto cambia
sussurra l'uomo anziano
con in mano borse della spesa
verdure fresche comprate al mercato del venerdì.
Anche questa giornata così mutevole vento e pioggia poi sole e aria fredda,
aria dalla Siberia.
Celeste e grigio si mischiano
come verdure nel minestrone.
L'uomo anziano
guarda fuori
poi torna ai fornelli scoperchia la pentola
va tutto bene
tutto bene...è tutto a posto
si dice guardando le verdure che salgono e scendono
per il bollore.
Il radiogiornale delle 19 informa che cinquanta navi sono bloccate nel mar Baltico dal ghiaccio.
L'uomo pensa che a quei marinai, il minestrone...
gli farebbe piacere
guarda l'orologio assaggia una patata,
si passa una mano nei capelli e sussurra
"Lassù nel Mar Baltico..."
e chiude il gas.
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(Settimo, mercoledi 3 marzo 2010)_630
TRACCE
Non ci orientiamo più...
come un pugile suonato
che non vede avanti a sé.
Barcolla la collina
accecata ieri dal sole primaverile.
Oggi nuvole grigie-nere e pioggia
pioggia
nell’angolo più buio
qualcuno getta la spugna.
Che fradicia
odora di argilla e felce
lasciando per terra
in terra
tracce discontinue.
.
TRACCE
Non ci orientiamo più...
come un pugile suonato
che non vede avanti a sé.
Barcolla la collina
accecata ieri dal sole primaverile.
Oggi nuvole grigie-nere e pioggia
pioggia
nell’angolo più buio
qualcuno getta la spugna.
Che fradicia
odora di argilla e felce
lasciando per terra
in terra
tracce discontinue.
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