meteosettimo



E' una stazione poetica che da Settimo Torinese trasmettei propri bollettini quotidiani sugli aspetti della stagionein corso nella città.Emozioni ogni giorno registrate e diffuse,in direzione di chiunque può ricevere il suo segnale.I messaggi miglioriscelti a vicenda tra le stazioni in contattovengono ogni settimana poi archiviati su Meteo Diario.



Poesia Vagabonda 2013

28 e 29 SETTEMBRE 2013
BIBLIOTECA ARCHIMEDE - SALA PRIMO LEVI
SETTIMO TORINESE Piazza Campidoglio, 50 - ORE 17

ASSOCIAZIONE CULTURALE DUE FIUMI
in collaborazione con ECM, Biblioteca ARCHIMEDE
e CITTA’ di SETTIMO TORINESE

ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
info tel 3398099472
mail: manricolaz@libero.it

Settimo - traliccio "Tino Faussone"

Settimo - traliccio "Tino Faussone"
prog. arch. Adriana Zamboni

meteosettimo è:

Enrico Mario Lazzarin scrive poesia dalla 1a elementare. E’ socio fondatore dell'ass. cult . “Due Fiumi” di Torino e dintorni. E’ ideatore e organizzatore della rassegna di poesia e musica “Poesia Vagabonda” giunta alla 14a edizione, nella città dove risiede, Settimo Torinese. E’ redattore della rivista “Corrente Alternata”, . Ha pubblicato due raccolte di versi: "Non piove più" (Taurus -Torino,1999) e "Ombrelli d'aprile" (Magie di carta - Chieri, 2007). Ha vinto numerosi premi per la poesia e la narrativa.

Settimo Torinese - torre medioevale

Settimo Torinese - torre medioevale
50 anni di Settimo Città

foto del mese

foto del mese

domenica 31 agosto 2008


(Settimo, sabato 30 agosto 2008)_294
PARTENZE 23 ( la Barbie che non si trovava / Gennaro)

Il giocattolo non si trovava.
Era una Barbie con il vestito viola.
Tina disse a Gianni che era tardi,
che dovevano andare a prendere il treno per Taranto,
che ne avrebbero comprata un'altra, appena arrivati dai nonni.
Luigina, la loro figlia di sette anni,
girava correndo per l'appartamento del terzo piano,
gridando che non sarebbe partita senza la sua bambola.
Correva e batteva i piedi.
Si senti suonare alla porta:
era il signor Gennaro, l'inquilino del piano di sotto,
che era venuto a lamentarsi per il troppo rumore.
Gianni disse di scusarli, che stavano per partire,
che sa come sono i bambini...
Ma Gennaro tirò fuori un coltello da cucina
e colpì all'addome Gianni, che si accasciò senza un grido.
Gennaro scendendo le scale gridava:
"Non partirete più bastardi!".
(Settimo, sabato 30 agosto 2008)_293
PARTENZE 22 ( L'appuntamento mancato / Carla)

Carla stava appoggiata al parapetto,
osservava l'acqua del Natisone scendere pigramente,
era quasi buio ormai e Corrado non era ancora arrivato.
Sul ponte si stava bene, c’era un aria fresca e le zanzare non davano fastidio.
Lo vide da lontano arrivare con la Ducati e il casco giallo,
lo salutò alzando tutte e due le braccia.

La moto si fermò, l'uomo si tolse il casco.
Una espressione mista a rabbia e stupore,
si formò nella luce che gli occhi di Carla, grandi e neri, emanavano.
Sorpresa e delusa, esclamò:
"Ma Corrado dov'è che è?"
"Mi ha detto di portarti da lui a Cividale,
che poi si parte alle cinque di domani mattina" disse Stefano,
con aria convincente.
Ma Carla non credeva alle parole di Stefano,
qualcosa era successo a Corrado e poi quella non era la moto di Corrado,
anche se era quasi idendica...
Allora Carla si mise a camminare e attraversò il ponte,
con Stefano dietro che la invitava a salire sulla moto.
Carla allora si girò di scatto e prese il collo di Stefano,
che perse l'equilibrio e cadde sulla strada e le disse:
"Ma sei matta!!"
"No! voglio solo sapere che storia è questa ..."
"E va bene, allora Corrado è partito per Budapest ..."
Carla si mise a sedere sul selciato e iniziò a piangere.
(Settimo, sabato 30 agosto 2008)_292
PARTENZE 21 (nel primo tempo /Cinzia)

Cinzia aveva consultato le previsioni del tempo tramite la rete,
in più di un sito per compararle:
voleva essere certa che l'indomani avrebbe piovuto
sul terreno di gara dove si sarebbe svolta la partita
con le Cicales, storiche rivali della sua formazione,
il Barrio Loco, squadra di calcio femminile serie A.

Partirono per la trasferta, nella giornata che precedeva l'incontro,
con il bus della società.
Le previsioni risultarono esatte:
pioveva, la partita finì 1 a 1, in perfetta parità.
Cinzia era quasi soddisfatta ma qualcosa le rodeva,
ogni volta che pioveva veniva sostituita alla metà del primo tempo,
eppure lei era la titolare, il centroattacco con 25 reti all'attivo:
perchè il mister allora la sostituiva sempre,
quando il campo era pesante per la pioggia?

Non ebbe mai una vera risposta, provò a darsene lei
ma non ne trovò una valida, una risposta che la mettesse in pace.
Poi verso la fine del campionato, non venne più sostituita
perchè non la facevano più giocare.
Decise allora di partire per l'Europa
a cercarsi una squadra, ma non la trovò.
Trovò un marito, che di mestiere faceva l'accordatore di pianoforte
e dimenticò il calcio e la pioggia .

(Settimo, sabato 30 agosto 2008)_291
PARTENZE 20 (l'auto noleggiata a Rodi / Daniele e Marco)

Avevano passato la frontiera quando cominciò a nevicare.
Le montagne non si distinguevano più, la Svizzera era lontana,
scesero a Como che era sera.
Daniele disse a Marco:
"Ancora un paio di viaggi e poi andiamo a Rodi,
in questa stagione fa caldo e non c’è troppa gente in giro".

Facevano questi viaggi, carichi di componenti
per satelliti delle telecomunicazioni e non solo.
Tutta roba che arrivava dall' est e più precisamente

dalla ex Unione Sovietica.
I viaggi erano pagati bene
e l'unico modo sicuro erano le vecchie vie dei passatori,
i loro padri e nonni portavano sigarette
e poi orologi a carica automatica, radio a transistor,
le prime alla fine degli anni ’50.
Oggi tutto era cambiato,
c’erano quelli che accompagnavano i cinesi o curdi
ma loro non ne volevano sapere di portare uomini,
erano contrabbandieri e non trafficanti di uomini.

L'indomani partirono che ancora era notte e nevicava,
l'ultimo viaggio per Daniele e Marco.
Nessuno li vide più, nè a Como nè a Locarno,
dove avevano i loro conti correnti e qualche amicizia femminile.

Li ritrovarono a primavera:
con lo scongelamento, un cane della guardia forestale,
sentendo l'odore sconfinò, seguito dai militari
e attirò l'attenzione scavando e scoprendo uno dei corpi.
Prima si pensò ad un incidente, ma i fori alla nuca

erano d'arma da fuoco.
L'inchiesta fu poi archiviata dalle autorità svizzere.

A Rodi, l'auto prenotata e pagata anticipatamente da Daniele,
un fuoristrada Vitara, stette ferma per 5 giorni.
Poi fu data ad una coppia di giovani sposi brianzoli.
Con la soddisfazione di Ibram che guadagnò un bel gruzzoletto,
non dicendo nulla al proprietario dell’autonoleggio
e potendo comprarsi così un biglietto per San Paolo,
per andare a trovare sua sorella emigrata in Brasile.

venerdì 29 agosto 2008

(Settimo, venerdi 29 agosto 2008)_290
PARTENZE 19 (i dadi per il brodo / Ginetta)

Tutta la luce era andata via
con il ronzio dell' elicottero dei Carabinieri.
Piccole lumache facevano colazione
con l'erbetta bagnata dalla pioggia notturna.
Ginetta, Luigi, Morena e Sandro si sentivano in trappola,
il loro piano di fuga non aveva funzionato:
un complice avrebbe dovuto aspettarli al bivio per la statale
in direzione Ferrara, ma non si fece trovare.
Morena disse:.
"Lo sapevo che non dovevamo fidarci di Cesare, ex tossico .."
Sandro le disse
di stare zitta, che non li avevano ancora presi !
Avevano svaligiato un furgone portavalori,
ferendo lievemente le tre guardie che si erano arrese subito,
il bottino ammontava a circa 4 milioni e cinquecentomila euro,
più di un milione a testa.
Erano circondati senza scampo.
La partenza per un paese dell'Africa Centrale
era fissata per il giorno seguente via mare e poi con un piccolo aereo.
Ginetta sospirando, disse:
“Avessimo almeno dei dadi per farci un brodo caldo…”.
Sandro la guardò,
sorridendo dolcemente l’accarezzò sulle guance.

(Settimo, venerdi 29 agosto 2008)_289
PARTENZE 18 (sta piovendo / Floriana)

Soltanto un giorno mancava alla partenza.
Sarebbe ritornata nel suo paese, dove mancava ormai da 18 lunghi anni.
La situazione politica era cambiata, non più il regime militare,
ora c’era la democrazia e gli esuli erano stati invitati a tornare
per dare il loro contributo.
Floriana De Flores era una scienziata nel campo genetico,
aveva saputo portare avanti il progetto
“LA ROSA CHE NON APPASSISCE MAI”.
Questi fiori oltre avere una gamma di colori
che andava dal blù al grigio, erano resistentissimi,
anche da recise le rose di Floriana duravano per tre mesi .
Aveva dovuto lasciare il paese
perchè non era riuscita a creare la rosa nera
ed il regime autoritario la cacciò,
credendo che non avesse voluto collaborare.
Floriana De Flores non aveva mai fatto politica
ma suo malgrado diventò un esule.
Adesso era tornata e guardava fuori dal finestrino del taxi,
l'uomo alla guida le disse:
"Sta piovendo, mia moglie sarà contenta per le sue rose".
(Settimo, venerdi 29 agosto 2008)_288
PARTENZE 17 (siamo tutti uguali / Giancarla)

La navetta ritardava.
Giancarla allora si mise a leggere un libro di poesia:
l'autore era un giovane poeta morto in un incidente motociclistico.
Aveva ancora qualche giorno di vacanza
e non voleva avere a che fare con il malumore
che può riaffiorare da piccole cose,
come il ritardo di un mezzo pubblico.
Forse era successo qualcosa, un guasto.
L'uomo con il cane pastore le si avvicinò e disse:
"Signorina oggi il servizio è stato sospeso,
si sposa il figlio dell'autista e qui non abbiamo sostituti"
"Sa il nostro è un piccolo paese di 123 abitanti e allora, capisce…
ma venga ho l'Ape motocarro, se si accontenta,
la metto dietro con Flek, sa siamo tutti uguali.."
Giancarla chiuse il libro di poesie, guardò l'uomo
e disse “Va bene…”.
Lo seguì mentre Flek le girava intorno scodinzolando.

(Settimo, venerdi 29 agosto 2008)_287
PARTENZE 16 (lo spazzolino da denti / Ludovica)

Tutta la notte vi era stato il maestrale,
il mare increspato aveva tenuto la notte legata alle colline,
finchè un’alba improvvisa nei bar lungomare era diventata mattina.
"Non ricordare più i sogni" disse Ludovica
all'amica seduta nella caffetteria da Valerio,
questo sogno che faccio da anni di una partenza improvvisa,
perchè mi devo presentare a Cosenza per il posto da insegnante.
E dimentico lo spazzolino da denti e in quella città
non hanno nessun spazzolino che mi vada bene
L'amica Daniela le disse, quasi come gli uomini!
(Settimo, giovedi 28 agosto 2008)_286
PARTENZE 15 (il finestrino sporco / Rosa)

La pianura sflilava via tra gli alberi,
e le case cresciute come funghi.
Appoggiato il naso sul finestrino, Rosa osservava i colori cambiare,
quando entrò nello scompartimento dove Rosa era sola,
un uomo sui cinquanta, con un panama troppo largo per la sua testa,
che disse, tirando fuori un fazzoletto e un vaporizzatore:
"Vede signorina sopporto tutto ma non i finestrini sporchi, permette?"
e iniziò a pulire il finestrino.
Rosa si scostò, guardandolo: "Grazie".
Poi riprese a osservare la pianura, il sole era tramontato
e il cielo trasformava il rosa in arancione blù.
La notte pulì quello che restava.

(Settimo, giovedi 28 agosto 2008)_285
PARTENZE 14 (caramelle al miele)

Il ragazzo guardava la sera farsi notte.
E quando fu l'ora,
lasciò l'albergo sulla via principale, il Leon d'Oro.
Prese il treno per Trieste,
arrivò che la città si stava svegliando,
ordinò un cappuccino nel bar di fronte alla stazione:
si sistemò in fondo su una sedia marrone con una gamba zoppa
e attese la partenza del treno per Zagabria.
Quando il treno partiì, sorrise,
mettendosi in bocca una caramella al miele
e pensò a Vesna chiudendo gli occhi.
(Settimo, giovedi 28 agosto 2008)_284
PARTENZE 13 (il phon di Marika)

Marika aveva due passioni:
le bambole di ceramica d'epoca e il suo cane Brando, un pastore belga.
Partirono per Pila, una località della Valle D'Aosta
con tutto l'occorente per starci quasi due mesi,
fino a che l'autunno non fosse giunto e la neve scesa a coprire il tetto e gli abeti.
Marika dopo qualche giorno cercò il phon
per asciugarsi i capelli che erano lunghi e neri,
ma non lo trovò..

Lo chiese in prestito al vicini, una famiglia di Casale Monferrato,
che glielo prestarono, non senza raccomandarsi di restituirlo,
dato che l'indomani sarebbe servito a loro.
La cena era pronta, i capelli lavati e asciugati,
il sole tramontava dietro il Tersiva.

Walter si asciugò i capelli nella vasca,
guardò il phon e pensò a Marika:
l'indomani mattina l'avrebbe raggiunta.
Suonò il campanello,
Walter fece per alzarsi con un brusco movimento,
il phon cadde nella vasca.
Nel giro di pochi minuti, Walter partì per sempre per la montagna.

(Settimo, giovedi 28 agosto 2008)_283
PARTENZE 12 (Parigi, la città dei pittori)

Franca non voleva saperne di andare a Parigi con Matteo, suo marito.
Le piacevano quelle giornate piene di ozio e sole,
bagni e cene a base di pesce fresco, le piaceva la Sardegna.

Il marito, un pittore in una fase calante,
per la commercializzazione delle sue opere,
aveva bisogno di muoversi da una galleria all'altra
e doveva esserci fisicamente, con la speranza
che qualche cliente comprasse la sua arte.
Ma non voleva andarci da solo, voleva portare Franca
e poi pensava che sarebbe stato bello insieme a Parigi,
a ripercorrere vecchie strade e locali che conobbero insieme.

Ma alla partenza Franca non si fece trovare.
Matteo allora prese il traghetto per Civitavecchia,
per poi raggiungere l'aereoporto di Fiumicino
e da lì proseguire in aereo per Parigi.
Le nuvole coprivano la pianura di Parigi:
Matteo si svegliò con la voce del capitano che informava
che la temperatura a terra era di 31 gradi e non vi era un filo di vento...

giovedì 28 agosto 2008

(Settimo, mercoledi 27 agosto 2008)_282
PARTENZE 11 (l'auto grigia / Federico)

Federico chiuse l'ufficio.
Quando fu nella via in pieno sole, chiuse gli occhi
e deglutì quel po’ di saliva che aveva in bocca,
salì sulla auto di colore grigio
e il cellulare squillò:
era il Dott. Ezio Cimabue, il suo capo,
che gli chiese se aveva già chiuso l'ufficio.

Ezio rispose di si e che era già a casa di Mirella, sua moglie,
che stavano partendo per le vacanze
di due settimane in Sicilia, a Taormina.
Bene, disse il Dott. Cimabue, non ha importanza,
allora buone vacanze Federico.
Federico avrebbe voluto dirgli che se era una cosa urgente
o importante avrebbe potuto tornare nell’ufficio magari la mattina
e rimandare la partenza ma non fece in tempo.
Il Dott Cimabue riattaccò, dicendogli ciao Federico...

Partirono con una nave Costa, si imbarcarono a Genova,
con l'auto grigia per Taormina.
Furono vacanze belle e riposanti per Federico e Mirella.
Il lunedi all'apertura dell'ufficio,
Federico non trovo più la targa dello studio del dott. Cimabue,
provò a entrare ma qualcuno aveva cambiato la serratura.
Preso dal panico andò dai carabinieri,
che stupiti lo misero al corrente di tutto:
era stato spiccato un mandato di cattura
nei confronti del Dott. Cimabue per truffa e appropriazione indebita,
per un ammontare di circa un milione di euro più spiccioli
e il giudice voleva sentire anche lui come persona informata dei fatti.
Il tenente dei carabinieri prima di lasciarlo andare,
si raccomandò che non uscisse dalla città e di stare tranquillo,
che tutto si sarebbe chiarito .
Federico andò via dalla caserma dei carabinieri,
cercò per mezz'ora la sua auto grigia e non trovandola,
rientrò dai carabinieri per fare denuncia del furto subito..
Il tenente battendo un pugno sulla scrivania:
“Non fare il furbo, dottorino ...”
Fuori l'asfalto bolliva.

Maurizio sorrise quando entrò dal ricettatore di auto,
prese i soldi e telefonò a Milena, la sua ragazza e le disse:
”Domani partiamo per le Canarie, ho rimediato i soldi…”

Federico iniziò a sudare,
quando il giudice lo accusò di favoreggiamento ...

mercoledì 27 agosto 2008

La soffice mattina


(Settimo, mercoledi 27 agosto 2008)_281
PARTENZE 10 (le tendine di Consuelo)

Erano ormai 18 ore che viaggiavano
e Consuelo avrebbe voluto fermarsi.
Ma il marito aveva fretta di arrivare a Madrid,
di riabbracciare i fratelli e i genitori che non vedeva da tre anni
e poi dovevano festeggiare la cittadinanza svizzera,
che avevano concesso a lui e a tutta la sua famiglia,
dopo 26 anni di duro lavoro
presso le officine delle ferrovie nazionali svizzere.
I figli ormai grandi, li avrebbero raggiunti
dopo le due settimane di vacanze in Italia,

a Riccione con i loro amici.

Consuelo disse a Manolo che doveva andare in bagno,
che non ce la faceva più e di fermarsi.
Va bene disse Manolo:

"Fra 7 miglia c’è un distributore e ci fermiamo lì...".
Consuelo pensò almeno ci fossero le tendine per il sole,
le ha comprate e poi chissà dove le ha messe,
è il solito pasticcione, TROPPA FRETTA DI PARTIRE
e chissà se ha chiuso bene la casa?

Dopo tre giorni sarebbero dovuti tornare a Zurigo
per firmare i documenti inerenti la cittadinanza svizzera:
l'avviso era stato recapitato la mattina della loro partenza,
soltanto una manciata di minuti
li separavano dalla informazione via posta
e le tendine le trovarono sulla sedia del soggiorno.
Erano spiritose con le faccine gialle che sorridevano
nell' afosa estate di Zurigo.

Ombre sotto la torre


(Settimo, mercoledi 27 agosto 2008)_280
PARTENZE 9 (il mare di Carmela)

Si erano ritirati presto, un po' di televisione poi a letto
con le finestre aperte.
Carmela aveva sentito il respiro di Franco farsi pesante
e poi diventare il suo solito russare.
Adesso era lì che guardava fuori dalla finestra
mentre un uomo caricava le valigie
e poi metteva nel sedile posteriore dell'auto
uno scatolone che a fatica era riuscito a sollevare.
La sera era calda, molto afosa e le zanzare erano affamate.
Vide l'auto partire lentamente, andare verso la tangenziale.
Si mise a singhiozzare pensando che anche questa estate
non avrebbe veduto il mare:
Franco aveva prenotato come da undici anni,
una settimana a Limone Piemonte,
a lui piaceva la montagna e non il mare.
Carmela prese sonno che erano le cinque.
(Settimo, mercoledi 27 agosto 2008)_279
PARTENZE 8 (il gelato dimenticato / Nora)

Dalla vasca piena di bagno schiuma color rosa
giunge il fischiettare allegro di una giovane donna.
Nora la gelataia, ha chiuso la gelateria
dopo 4 anni che non faceva le vacanze:
domani mattina partirà insieme a Giancarlo il fidanzato
per l'Isola d'Elba, una decina di giorni in hotel a tre stelle
con spiaggia annessa, mezza pensione, 114 euro a testa,
sdraio e ombrellone compreso.
Un buon prezzo pensa Giancarlo,
chiudendo la valigia rigida di colore granata.
Sul vicolo qualcuno si è fermato ad ascoltare fischiare Nora:
sospira Luigi il vigile urbano del paese
mentre preme il campanello di Nora, che smette di fischiare,
si infila velocemente l'accappatoio bianco
e si affaccia dalla finestra della cucina.
"Che cosa succede signor Luigi?"
"Avete dimenticato i gelati della festa del signor Marco,
ex messo comunale, che oggi va in pensione.
Ho visto la gelateria chiusa per ferie e sono venuto qua...
bisogna portare il gelato per le 17 ..."
"E' vero! me ne sono scordata".
Nora telefona a Giancarlo e gli spiega il contrattempo,
che partiranno domani sera, che deve fare ancora del gelato
che le era stato prenotato.
Nora scende le scale con un pò di tristezza,
sente fischiare un ragazzo che va a casa,
sorride.

martedì 26 agosto 2008

(Settimo, martedi 26 agosto 2008)_278
PARTENZE 7 (il mais)

Dalla strada si intravedono le pannocchie di mais.
Tutte le sere di venerdì Fabiano ferma la Punto bianca e ne prende una borsata,
per la grigliata della domenica con la moglie Nadia e gli amici.
Ma questa sera Arturo il contadino è ancora nel campo
che sposta le pompe per irrigare la parte del mais
che non è stata ancora bagnata.
Sente l'auto di Fabiano che si ferma
e Fabiano che si inoltra nel campo.
Impugna la manichetta e apre l'acqua.
Un forte getto sorprende Fabiano che scivola a terra:
adesso Arturo si avvicina gridando "Ti ho preso, ladro!"
Arturo gli intima di alzarsi poi guardandolo in faccia esclama stupito:
"Ma professore…è lei!"
"Si, mi scusi ecco e le pago le panocchie...
è che avevo fretta ...dovevamo partire .."
"Ma no, il professore di matematica della mia Elena non paga niente.."
"Adesso venga via da qui che l'asciugo..."
"La prossima volta, mando Elena a portarle le pannocchie,
arrivederci professore".
Fabiano salito in macchina si mette a piangere per la vergogna.....
poi pensa che a lui il mais non è mai piaciuto.
Domani mattina tutto il paese saprà del professore che ruba il mais.

Chiusura




(Settimo, martedi 26 agosto 2008)_277
PARTENZE 6

Un uomo con i capelli grigi
Entra,si siede e chiede quanto c'è da aspettare.
Il barbiere che si chiama Aurelio, guarda l'ora e gli dice
di tornare domani che è tardi, che sta per chiudere.
L'uomo dai capelli grigi insiste dicendo
“Solo una spuntatina.. senza lavarli,
devo partire presto domani mattina...per piacere..”.
Aurelio allora lo fa accomodare e inizia a tagliare i capelli.
In 20 minuti ha finito,
l'uomo dai capelli grigi si guarda allo specchio e sorride soddisfatto,
mentre il telefono di Aurelio squilla:
una voce acuta e di donna
"Ma sei ancora lì ! sai che abbiamo l'aereo alle 24,30 ...”
Aurelio balbetta qualcosa “...ma avevo ancora un cliente....".
Intanto l'uomo dai capelli grigi è uscito senza aver pagato.
Aurelio esce sul marciapiede ma dell' uomo nessuna traccia,
sparito nella sera calda di agosto.

lunedì 25 agosto 2008

(Settimo, lunedi 25 agosto 2008)_276
PARTENZE 5 (ALINA)

Non si distingue più l'azzurro
fra nuvole di varie dimensioni bianche e grigie,
uomini in divisa da giardinieri occasionali
tagliano l'erba delle rotatorie,
non si distingue il loro viso sotto le visiere di plastica,
sudano e guardano l'ora.

Nelle rotatorie, gli automobilisti che passano
lasciano di tutto, gettandolo dai finestrini di auto intrappolate
dalla nuova funzionale viabilità.....
Pacchetti di sigarette colorati e vuoti come la città a ferragosto,
bottiglie d' acqua da mezzo litro,
volantini pubblicitari del nuovo iper super mercato
aperto anche le domeniche d'estate,
scatole di caramelle alla menta,
carte scolorite dal sole.
Lattine di birra accartocciate,
giornali dell'inverno con titoli sulla crisi,
tappi di aranciate,
un pezzo di pettine giallo,
fazzoletti di carta,
una scatola di aspirine con vitamina C,
accendini di vari colori
che sembrano tutti grigi per via delle polveri sottili.

Sottile è la bocca della donna dalla pelle color ambra scura
che si è tolta la visiera e ha raccolto in mezzo alla rotonda
un biglietto scaduto della scorsa primavera:
si legge solo Aereoporto Internazionale di C...
e a lei piace pensare che sia la sua città al di là del mare
e di partire l'indomani,
poi una voce d'uomo le dice
"Dai Alina che è tardi e qui abbiamo finito".

Alina si mette in spalla il decespugliatore,
in tasca il biglietto aereo scaduto
che ha raccolto in mezzo alla rotatoria.
Sale sul furgone,
guarda il cielo,
nuvole grigie vanno a est
e fra le nuvole
un aereo passa lasciando una scia sfumata e bianca.
Alina mette la mano in tasca e sfiora il ticket scaduto.

domenica 24 agosto 2008

La ballerina


(Settimo, domenica 24 agosto 2008)_275
LA RONDINE-MONTAGNA

La montagna azzurra
appare senza interruzioni,
leggera come una rondine di pietra ,
i contorni delle cime netti e azzurri
nel cielo limpido di sole:
nella tana la marmotta guarda il sole esce piano si guarda intorno
attraversando velocemente
il prato
verde luminoso
per bere nel torrente impetuoso .
(Settimo, sabato 23 agosto 2008)_274
PARTENZE 4

C'è un ombra acuta
che urla
nel sole,
due anziani commentano le Olimpiadi:
"A Pechino hai visto come pioveva !"
"Cosi lo smog è andato via... Sono stati i Cinesi a far piovere..."
poi si avviano al bar per un aperitivo.

Vanno via camminando uno di fianco all'altro,
poi il più anziano agita le braccia e le muove a mulinello,
il più piccolo allora con il giornale gesticola,
sembra un vigile che dirige il traffico.
Entrano nel bar, dietro al bancone, Pietro: "Buongiorno"
Uno dei due anziani chiede "E Irina dov'è che è?"
"E’ partita, tornata in Russia".
Gli occhi dei due si fanno stupiti,
delusi bevono il caffè pagano salutano Pietro,
escono dal bar senza dire una parola
poi vanno verso casa, è mezzogiorno.

Sulla panchina adesso è seduta Paola con il suo cane,
un meticcio di nome Alan:
aspettano Roberto,
insieme andranno a Spotorno a fare il bagno
e forse dormiranno sulla spiaggia.

Pomeriggio calmo


(Settimo, sabato 23 agosto 2008)_273
TRAFFICO INTENSO

Si creano foglie
per il vento di ottobre,
la nebbiolina leggera e fina
che bagna la mattina.
Tutto questo è già nella luce di questo sabato:
si annuncia una domenica
di rientri da bollino rosso gracchia il radiogiornale,
nelle erbe sotto il pendio cresce la voglia di temporale,
anche la talpa seminascosta
qualche volta cerca il sole,
per poi farsi sopraffare dalla paura
della luce.

mercoledì 20 agosto 2008

(Settimo, martedi 19 agosto 2008)_272
PASSAGGIO FRA LE COLLINE.

Piccole case raggruppate vicine con i muri a lato
in comune.
Nel pieno verde d'agosto paiono essere assopite
come un contadino nell'ora più calda .
Tra queste case e le altre più sù sul crinale
il bosco di castagni,
la strada che piega più volte,
tra l'ombra sottile del bosco e il pieno sole d'agosto,
Ho visto la coda dello scoiattolo, quello nord-americano,
quello dal colore marrone-arancione:
mi ha guardato con gli ochietti scuri,
sfidando ancora una volta la sorte
poi è sparito fra i castagni.
Il crinale era vicino a pochi passi.
Mi sono fermato a guardare la pianura immersa in una lieve foschia.

lunedì 18 agosto 2008


Una leggenda.
Questa è l'unica definizione possibile di Tex Willer
che, pubblicato ininterrottamente da più di cinquant'anni,
è il più longevo personaggio del fumetto italiano
e insieme a Superman e Batman
uno dei più duraturi del fumetto mondiale.
Familiare in Italia come la Ferrari e la pizza,
continua ad avere centinaia di migliaia di affezionati lettori.
Il segreto del suo successo?
Il fascino del personaggio
(grintoso, ironico, antirazzista e nemico di ogni ingiustizia),
degli ambienti (praterie, foreste, deserti)
e degli avversari
(fuorilegge e indiani ribelli, ma anche maghi vudù e sette segrete).
Per gli indiani Navajos è Aquila della Notte,
saggio capo bianco e fratello di ogni uomo rosso.
Per i bianchi è l'agente indiano della Riserva Navajo
e un ranger dalla mira infallibile.
Per i fuorilegge che hanno la sventura di incrociare la sua pista
è l'incubo peggiore.
Dal 1948, l'eroe creato dalla penna di Giovanni Luigi Bonelli
e dal pennello di Aurelio Galleppini (in arte Galep)
cavalca sulle piste del West e dell'Avventura,
dall'Arizona al Grande Nord, dal Rio Grande all'Oceano Pacifico.
( da
www.sergiobonellieditore.it )

(Settimo, sabato 16 agosto 2008)_271
AUGURI TEX

Caro Tex,
auguri per i tuoi 60 anni,
a te che sei sempre in sella,
con vento, polvere della frontiera, pioggia, tempesta e neve,
inseguito da mille e mille pallottole
ferito
quasi perduto
ma Carson o Tiger arriveranno in tuo aiuto e ancora una volta,
sconfiggerete le cricche dei farabutti prepotenti.

Auguri Tex,
che hai accompagnato la mia infanzia e adolescenza,
quando la felicità era un panino alla mortadella sotto il tiglio,
a leggere una nuova avventura di Tex Willer e i suoi invincibili amici,
sognando di essere al tuo fianco

Auguri Tex,
che sconfiggi sempre i disonesti e i cattivi,
ti prendi cura dei più deboli e non hai paura dei diversi .

Auguri caro Tex,
che non sei mai stanco e ti rialzi sempre e indomito,
scovi ladri, politici corrotti, sceriffi che hanno venduto la giustizia,
per una manciata di dollari.

Auguri a noi, che abbiamo bisogno ancora di un fumetto,
per darci una speranza nella realtà odierna

Gocce sulla zanzariera


(Settimo, venerdi 15 agosto 2008)_270
PRIMA DI FERRAGOSTO

La pioggia forte è caduta
dai tetti alle risaie,
al mais mai sazio,
al gioco interrotto di bambino,
al ritorno dalla spesa della signora Maria rimasta in città da sola,
a Pino il pizzaiolo che inforna le quattro stagioni
e pensa a Lidia la fidanzata che è una ballerina di flamenco
e rientra al mattino, dopo Pino,
che l'aspetta con il caffè finito dentro alle parole,
alle pizze che vorrebbe sfornare solo per la ballerina.

La pioggia
dalle grondaie ha urlato alle nubi che voleva ritornare al mare:
la pianura grassa che odora di erba bagnata,
ha accolto l'acqua nell'abbraccio della terra,
pigramente è entrata da finestre distrattamente aperte.
I pensieri hanno sentito scendere la pioggia,
si sono fatti più lenti per lasciarsi alla terra della pianura,
come le gocce d'acqua dentro la grondaia bucata .

Sud-est


martedì 12 agosto 2008

Rosino Maranesi: "Lungo il fiume"

Lungo il fiume

In bilico canneggio

tra stringhe ispide e roventi
tra spazi e piccoli viottoli
rasenti il fosso marcio
tra alberi arsivi e impantanati
in rami intrecciati in sacchi
di plastica scoloriti e macerati
e il materiale infligge
artificiali putridi
che l'occhio incastra
e l'ampia inquadratura
ritorce il frutto di passati giorni
scivolano i profumi fra i rifiuti
e le sementi marciscono fumanti.

Rosino Maranesi (1949) Montefiore dell’Aso (AP).
Dal 1963 è residente a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena),
dove all’età di 14 anni inizia a lavorare nell’industria calzaturiera.
Oggi lavora presso l’Amministrazione comunale

di San Mauro Pascoli.
Scrive poesie dal 1981, tutte libere sul web.

Ha pubblicato:
“Poesie“ - autoedito (Simple, Macerata, ottobre 2004),

che racchiude sette raccolte.
“Dentro l’aurora“, poesie dedicate a Tanja Monies
(Società Editrice "Il Ponte Vecchio“, Cesena, ottobre 2006 ).
"Luce della notte", poesie dedicate a Tanja Monies
(Società Editrice "Il Ponte Vecchio", Cesena, settembre
2007).
(Settimo, domenica 10 agosto 2008)_269
PARTENZE 3

Piccolo gatto nero con macchie bianche;
attraversa la strada lentamente,
arrivato dall'altra parte si volta e guarda da dove è venuto
annusa l'aria fresca della mattina, scrive qualcosa con la coda
nell'aria fresca della domenica.

Poi si inoltra nell' orto urbano tra pomodori e insalatina,
si ferma sulle foglie di salvia e annusa l'aria andando via,
alle ore 8.

venerdì 8 agosto 2008

Ruote alla stazione di Porta Nuova a Torino




(Settimo, mercoledi 6 agosto 2008)_268
PARTENZE N.2

Tutto è pronto:
Matteo ha caricato anche l'ultima borsa con il thermos del caffè

per la notte:
il viaggio sarà lungo, un po’ di caffè ci vuole,
l'auto è stata portata in officina ieri per il controllo:
l'olio motore cambiato, i pneumatici gonfiati,
lampadina indicatore sinistro sostituita,
totale 186 euro.
Matteo guarda la ricevuta e la ripone nel portaogetti
e pensa, che ladro, avrei dovuto andare io a ritirare la macchina
e non mandarci Dorella .
Dorella avrebbe dovuto già essere lì,
invece è ormai passata un ora e mezza e non si vede
e non è raggiungibile al cellulare.
Matteo sbuffa..

Dorella, toccandosi il ciglio nero e storcendo

la sua bella bocca carnosa,
dice a chi le sta accanto sul vagone letto diretto a Parigi:
"Adesso gli mando un SMS.. "
e scrive:
"non mi aspettare non posso venire la mamma è caduta

femore rotto e non mi chiamare che in ospedale
non posso tenere il cell acceso ciao DORELLA".
(Settimo, mercoledi 6 agosto 2008)_267
PARTENZE N.1

"....Nel paese dei tropici non ti immagini che caldo che fa!"
canta Francesco De Gregori dall'autoradio estraibile anni settanta,
quelle che pesavano quasi un chilo.
Lei scende dalla macchina, una vecchia Panda celestina,
arrugginita e scolorita,
con in mano le borse della spesa.
Canticchia :
"...Non sai che caldo che fa!"
e poi chiude la porta con una ginocchiata.
Inizia a piovere, tuoni e lampi,
lei è ancora sul marciapiede,
torna indietro
per chiudere il finestrino della Panda.
Il cielo si è fatto scuro e la pioggia scende con grandi gocce.
Domani parte per Santo Domingo con Simona,
ma adesso è lì dentro la Panda
che guarda scendere la pioggia.
Suona il cellulare, è Simona:
non risponde, forse vuole sapere se ha già fatto le valigie
o se ha ritirato i biglietti all'agenzia vicino a casa,
ma Clara pensa che c'è tempo per le valigie e il resto,
adesso vuole stare lì sulla Panda arrugginita
a guardare fuori la pioggia e il lampo lontano...

martedì 5 agosto 2008

Recinzione e nuvole


(Settimo, martedi 5 agosto 2008)_266
UNA LETTERA DALLE NUVOLE

E' arrivata una lettera giallo-rosa:
per francobollo ha una farfalla
che liberamente vola in uno sfondo celeste.
Salgo in fretta le scale,
non mi piace aprire le buste in movimento,
anche se è una bella notizia voglio assaporarla dentro casa,
non parliamo poi se fosse una notizia che disturba oppure cattiva.

Con curiosità apro piano senza lacerare troppo la carta,
ma solo quel che basta, della busta farfalla:
sono le nuvole di quindici giorni fa,
passate qua sopra
che salutano Meteodiario :
ci fanno sapere che stazionano sulla Terra del Fuoco,
dove si sono ricongiunte al resto del loro popolo.
Chiudo la lettera
e la busta farfalla vola via dalla finestra aperta della stanza mia.
(Settimo, lunedi 4 agosto 2008)_265
TERRA SENZA VENTO

La collina suda
tutto il giorno come i muratori contadini
finchè la sera uno si mette fuori a fumare:
poi alza lo sguardo
per vedere se ci sono stelle.
Il sudore della collina
copre tutto.
Senza vento,
terra senza vento:
si riprende ad ascoltare il telegiornale della notte
che arriva dal televisore del secondo piano con l'odore della sigaretta,
dell' uomo venuto dall' est .

lunedì 4 agosto 2008

Al vertice del meriggio


(Settimo, domenica 3 agosto 2008)_264
TANTO FA CALDO...!

La bambina preme il grilletto
e uno zampillo di acqua parte dal fucile giallo nero
che tiene stretto quasi fosse un pensiero.
L'uomo ferma la bicicletta e dice alla bambina: "Ma che fai..?"
La bambina bionda, avrà 8 -9 anni, sorride:
"Ti bagno tanto fa caldo"
L'uomo si asciuga la faccia e le braccia ...
poi le dice "Non è per tutti uguale ..il caldo!"
La bambina si sente chiamare dall'altra parte della strada,
dice"Ciao Ciao" e attraversa cantando
"Tanto fa caldo....Tanto fa caldo..!"
L'uomo che è un bidello in pensione,
guarda:
due nuvole bianche che vanno verso sud,
il giornale infilato tra il manubrio e il fanale
e nota che è bagnato.
La bambina si chiama Lucia, il bidello Giulio.

Arrivato a casa il bidello sfoglia il giornale
ma non riesce a leggere l'articolo che lo interessava:
le parole scritte non si distinguono più per via dell'acqua di Lucia,
che adesso è nel cortile di casa che si tiene stretto il fucile ad acqua
giallo e nero come fosse un pensiero.
Giulio guarda fuori il traffico lento e pigro delle domeniche estive,
ha deciso che non uscirà a ricomprare un nuovo giornale: troppo caldo.
Poi pensa:
“Per quello che scrivono i giornali di questo nostro bel Paese....
meglio il giornale bagnato dove i lettori leggono solo le cose belle della vita,
non è per tutti uguale la vita
e la mia ...”.
Giulio pensa alla sua vita .....ai 35 anni di lavoro nella scuola,
si toglie le scarpe poi prepara da mangiare:
nel frigo è rimasta una fetta di cocomero.

Il pompiere dice alla vicina di casa del secondo piano,
che li aveva chiamati per il cattivo odore:
"E’ rimasto quel giornale del luglio scorso,
si deve essere sentito male di domenica:
era uscito a comperare il giornale
e faceva davvero tanto caldo.... ".

domenica 3 agosto 2008

(Settimo, sabato 2 agosto 2008)_263
LIEVE NEBBIOLINA NELLA MATTINA

Il tuono è rimasto impigliato
tra gli angoli dei semafori fuori servizio.
Tutta la pioggia non è bastata a lavare via
il caldo-grigio di questa città:
l'uomo addetto alla vigilanza notturna ha finito il turno,
scende dalla punto bianca,
sbuffa e se ne va...

La mattina lieve,
ha portato una nebbiolina:
non si distinguono più le case sulla collina,
ancora più verdi sono le foglie dei tigli allineati, dei fichi sul crinale,
dei pomodori nell’orto di Lina,
la barista bambina.
Prendo un caffe' guardo fuori,
la nebbiolina se n’è andata.

Le rose e l'innaffiatoio


(Settimo, sabato 2 agosto 2008)_262
NELLA PRIMA NOTTE D'AGOSTO,
UNA CANZONE CHE NON RICORDAVO PIÙ

Tutto è cambiato, è bastato un forte vento seguito da pioggia,
il tuono lontano ha portato la notte buia,
la prima notte di agosto:
per un ora senza elettricità,
ho cercato le candele.
Ne ho trovata una metà rossa dello scorso capodanno,
del tuo sorriso ottimista,
della vita che ci passa accanto
attraverso gli oggetti,
poi ho sentito il tuo profumo di erba selvatica:
chissà dove sei adesso,
in qualche spiaggia assolata,
in città lontane dove non capisco la lingua e si mangia anche male.
Poi è tornata la luce
e mi sono ritrovato a sussurrare
una canzone che non ricordavo più .