
(Settimo, martedi 30 settembre 2008)_316
AL PRANZO DELLA LEVA 1958
Nuvole rughe che segnano il cielo e il tempo
sui volti dei cinquantenni riuniti a pranzo
per festeggiare una città che come loro fa il compleanno:
sorrisi discreti,
ricordi non più ricordati,
ne abbiamo 50 e l'allodola canta.
Occhiali e capelli bianchi,
le camicie aperte sulle pancette,
all'arrivo dell' uomo con le rose
per le signore 50 anni.
La Freccia Nera con Ottavia Piccolo,
le figurine Panini,
la bidella con il grembiule nero,
la TV dei ragazzi alle 17,30,
Rin Tin Tin.
Questi ragazzi non hanno più valori,
sono male-educati,
non andare in quella scuola sono tutti drogati,
l'acqua dei rubinetti era buona,
la statale per Torino piena di campi verdi,
la nebbia che durava settimane,
la sirena della Farmitalia a scandire le giornate
e le settimane quasi uguali.
Le nostre merende con pane burro e zucchero,
il mercato sotto la torre pieno di rondini,
la maestra buona,
il maestro del sud.
Ne abbiamo 50 e l'allodola canta.
Non ti avrei mai riconosciuto
se ti avessi incontrato per la strada,
mi hanno operato al cuore.
Al cuore dei sogni
Al cuore dei sogni
Stringo mani e abbraccio i miei anni,
mi specchio in uomini e donne,
guardo i loro visi.
Andiamo via alle 18.
Le montagne non si vedono.
Nuvole sfumate e lontane coprono il sole di fine settembre.
Ne abbiamo 50 e l'allodola canta.



Nessun commento:
Posta un commento