Settimo - Fine giornata del 16 agosto
Caro Enrico,
partendo dalla tua idea di “consacrare” l’edizione 2009 di Poesia Vagabonda con un verso della Dickinson - ineguagliata e ineguagliabile – e considerato il tuo impegno, insieme al tuo collega di Genova, sul versante di Meteopoesia:
desidero dedicare a te, a lui e a tutti i lettori del vostro sito, una poesia “meteorologica” dickinsoniana che - parlando del Tramonto - ci innalza ai vertici dell’Immortalità.
Ancora non ho trovato chi eguagli Emily Dickinson.
Nessuna - come lei - mi parla nella solitudine del profondo e contemporaneamente mi fa sentire unita al cosmo e all’umanità intera trans-generazionale e trans-nazionale:
pura essenza.
Buon Ferragosto 2009!
Angela Donna
.
Conferisce il tramonto
all’occhio un’ignoranza
di spazio, di colore,
di ampiezza, di declino.
La sua rivelazione d’ambra
inebbria, umilia,
è l’ispezione dell’Onnipotenza
sul nostro volto di creature.
E quando quel solenne aspetto
si ritrae nella gloria,
noi trasaliamo, colti di sorpresa,
nell’Immortalità.
c. 1862
(da: Emily Dickinson. Poesie e lettere, a cura di Margerita Guidacci, Sansoni, Firenze, 1961, p. 193)
all’occhio un’ignoranza
di spazio, di colore,
di ampiezza, di declino.
La sua rivelazione d’ambra
inebbria, umilia,
è l’ispezione dell’Onnipotenza
sul nostro volto di creature.
E quando quel solenne aspetto
si ritrae nella gloria,
noi trasaliamo, colti di sorpresa,
nell’Immortalità.
c. 1862
(da: Emily Dickinson. Poesie e lettere, a cura di Margerita Guidacci, Sansoni, Firenze, 1961, p. 193)
Tramonto sul Reno
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