(Chioggia, lunedi 9 agosto 2010)_729
LE BARCHETTE DI PRASHAM
(CICLOPOETICA 2010 N.2)
E' la zia Elsa a riconoscermi
seduto al bar di Chioggia con gli amici ciclopoeti
contenti e fieri di essere quasi arrivati a Venezia.
La zia in compagnia di Maria,
la cugina che non vedevo da quasi trentanni
mi presenta i due cuginetti Teafaye e Prasham.
Li abbraccio mi guardano incuriositi
quando gli racconto di essere venuto fin lì con la bici,
i loro occhi grandi s’interrogano sul cugino arrivato da Torino
e mai visto prima.
La zia è contenta le ricordo i maglioni fatti a mano
che mi regalò e che conservo ancora.
La luce sta andando via
Venezia è solo un po’ più in là
domani ci aspetta.
Il cugino Prasham prende un foglietto di carta
dalla tasca in pochi secondi crea abilmente quattro barchette
me le porge delicatamente
dicendomi:
sono per te, per il prossimo viaggio.
Il sole si fonde con lo sguardo attento di Prasham e Teafaye.
LE BARCHETTE DI PRASHAM
(CICLOPOETICA 2010 N.2)
E' la zia Elsa a riconoscermi
seduto al bar di Chioggia con gli amici ciclopoeti
contenti e fieri di essere quasi arrivati a Venezia.
La zia in compagnia di Maria,
la cugina che non vedevo da quasi trentanni
mi presenta i due cuginetti Teafaye e Prasham.
Li abbraccio mi guardano incuriositi
quando gli racconto di essere venuto fin lì con la bici,
i loro occhi grandi s’interrogano sul cugino arrivato da Torino
e mai visto prima.
La zia è contenta le ricordo i maglioni fatti a mano
che mi regalò e che conservo ancora.
La luce sta andando via
Venezia è solo un po’ più in là
domani ci aspetta.
Il cugino Prasham prende un foglietto di carta
dalla tasca in pochi secondi crea abilmente quattro barchette
me le porge delicatamente
dicendomi:
sono per te, per il prossimo viaggio.
Il sole si fonde con lo sguardo attento di Prasham e Teafaye.
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